Sarebbe ingenuo leggere in chiave 2012 il referendum che in Ohio ha affossato la legge, recentemente approvata dal senato statale, che limitava il diritto di contrattazione collettiva. Non è e non va letto come un voto pro o contro Obama. Ma è forse qualcosa di più significativo e importante: un paletto, che ora sarà difficile rimuovere, stante anche la portata del risultato (62 a 38). Lo ha riconosciuto pure il governatore dell’Ohio, John Kasich, quando ha ammesso che probabilmente la legge era “too much, too soon” per i cittadini dell’Ohio. “Too much, too soon” è uno slogan che ben descrive la parabola del Tea Party; a esagerare si rischiano scottature dolenti. E si scopre che alla fine neanche i poliziotti o i vigili del fuoco dell’Ohio sono disposti a seguirti