Mario Del Pero

Il viaggio di Obama

Bisognerà aspettare gli incontri di oggi con i leader
israeliani e palestinesi e, ancor più, l’atteso discorso di domani a Berlino.
Ma il viaggio di Obama ha finora raggiunto l’obiettivo che si era preposto: che
non era riformulare la sua strategia per Iraq, enfatizzare l’importanza dell’Afghanistan
o sedare le perplessità di molti elettori statunitensi rispetto alle sue
posizioni sul conflitto israelo-palestinese. Il viaggio serviva prima di tutto
per proiettare un’aura di “presidenzialità” attorno a Obama: per renderlo
credibile come futuro presidente; per ridefinirne l’immagine da candidato di
rottura – fresco, giovane ma anche inesperto e ingenuo – in autorevole statista in fieri.
A metà del guado la mission sembra essere stata accomplished. Facilitata peraltro da un
McCain che continua a confondere le carte geografiche (due giorni fa ha
parlato di un confine tra Iraq e Paqistan, cfr qui) e che viene posto sulla
difensiva anche sui temi della politica estera e di sicurezza.

2 Commenti

  1. BabyBoy

    Questa carnevalata del tour europeo non farà altro che far perdere di maggior misura le elezioni di Novembre ad Obama.Quando un politico americano è troppo prostrato all’Europa ci rimette sempre.Inoltre l’appoggio dello star-system hollywoodiano non farà altro che dare ad Obama quell’etichetta radical-chic che hanno dato anche a Kerry e che i democratici si ostinano voler a mantenere.A questo punto mi viene da dire Mccain nuovo presidente degli U.S.A….le condizioni ci sono tutte.

  2. Mario Del Pero

    può darsi che McCain vinca in novembre, ci mancherebbe. Ma la sua è una visione a dir poco caricaturale (e, appunto, carnevalesca) della politica statunitenseMario Del Pero

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