Mario Del Pero

Punto a capo

È stato un dibattito civile, serio e abbastanza noioso. I primi sondaggi sembrano premiare Obama, soprattutto tra gli elettori non ancora schierati, che saranno decisivi in novembre. Sono però sondaggi che lasciano il tempo che trovano e che non è il caso di prendere troppo sul serio. A meno che i candidati non compiano delle gaffe clamorose (come Ford nel 1976) questi dibattiti raramente risultano decisivi; al massimo accelerano tendenze e processi già in atto. I sostenitori di McCain ritengono quindi che McCain abbia vinto il dibattito (si veda ad esempio Jonathan Last sul Weekly Standard). Altrettanto fanno i sostenitori di Obama. McCain si è risollevato dopo una settimana costellata di gaffe ed errori, culminati in un grossolano (oltre che visibile a una maggioranza degli elettori) tentativo di strumentalizzare la crisi finanziaria e la discussione sul bailout proposto da Paulson. Obama è stato talora messo sulla difensiva nella discussione sull’Iran e sulla sicurezza nazionale, ma non è mai apparso davvero in difficoltà sui temi che dovrebbero rappresentare il suo tallone d’Achille e il punto di forza di McCain. Alla fine ci ritroviamo dove eravamo non solo prima di questo dibattito, ma anche prima delle convention se non prima dell’estate: con Obama favorito di poco, per ragioni che abbiamo già ampiamente discusso in altri post.

 

PS: per i tanti fan di Sarah Palin si raccomanda questa ultima sua performance televisiva